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Apre ufficialmente a Chioggia (Italia) la mostra internazionale The Mystery Man

Un’esposizione eccezionale per scoprire il volto e il corpo tridimensionali e iperrealistici dell’uomo della sindone.

La mostra internazionale The Mystery Man apre ufficialmente le porte al pubblico. All’interno della suggestiva chiesa trecentesca di San Domenico a Chioggia (Venezia) si potrà vivere un viaggio immersivo e unico attraverso l’arte e la storia che culminerà nella spettacolare scultura tridimensionale e iperrealistica raffigurante l’uomo della Sacra Sindone

The Mystery Man – che ha debuttato con grandissimo successo lo scorso anno in Spagna – ha viaggiato per migliaia di chilometri per essere accolta per la prima volta in Italia, nella città di Chioggia, sede in cui resterà fino al 7 gennaio 2024. 

L’esposizione è organizzata come un vero e proprio percorso in sei sale in cui la tecnologia di ArtiSplendore gioca un ruolo fondamentale per vivere un’esperienza il più immersiva possibile. 

La mostra si apre con la prima sala completamente dedicata a Gesù di Nazareth, in cui sono presenti diversi testi sulla storia del personaggio e del suo volto. Si ripercorre, successivamente, la sua condanna a morte attraverso la riproduzione di diversi oggetti: le monete di Giuda, una corona di spine, la croce e infine il sepolcro, al cui interno appare un ologramma della sepoltura. 

Successivamente, si effettua un focus sulla storia della Sindone, la sua scoperta e l’arrivo a Torino. All’interno della sala immersiva sarà possibile immergersi fisicamente nella storia dell’immagine di Cristo nel corso dei secoli, studiando le prime rappresentazioni per giungere fino ad oggi. Fulcro della sala del videomapping sarà una riproduzione della Sindone sulla quale è proiettata la storia del lenzuolo, nonché le analisi e gli studi forensi che si sono susseguiti nel corso degli anni.

L’ultima sala accoglie il pezzo forte dell’intera mostra: la scultura tridimensionale e iperrealistica totalmente fedele all’immagine dell’uomo Santa Sindone, The Mystery Man. Il corpo è il culmine di una ricerca storica, scientifica, religiosa e artistica durata più di dieci anni e a cura di Álvaro Blanco. La scultura – realizzata in lattice e silicone, con capelli naturali – rappresenta un uomo giacente totalmente nudo di circa 1.78 metri di altezza 75 kg di peso. 

L’opera non presenta alcuna presunzione artistica, lasciando parlare solamente la naturalità e il realismo con cui è stata concepita e realizzata. Sul suo corpo sono presenti numerose ferite riconducibili alle torture e alla crocifissione, il volto è tumefatto e i capelli sono intrisi di sudore e sangue: i segni della passione. Come l’uomo della Sindone, anche sul corpo tridimensionale ci sono ferite ai piedi e ai polsi causate dai chiodi, una spalla slogata, una gamba contratta per la rottura di un tendine, il naso deviato dai colpi al volto e alla testa, ed inoltre i capelli sono scarmigliati e sporchi di un misto di sangue e sudore.

“Sono orgoglioso che Chioggia, città unica la mondo, ospiti una mostra unica al mondo, un’esposizione internazionale importantissima sia dal punto di vista artistico che da quello scientifico. Per questo ringrazio di cuore tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile questo evento che abbiamo il piacere di accogliere in città fino al 7 gennaio 2024 e che è iniziato nella sua preparazione a ottobre del 2022. La rappresentazione iperrealistica dell’uomo della Sindone è frutto di 15 anni di studi approfonditi compiuti sia sulla Sacra Sindone che su numerosi testi storico-scientifici. Invito tutti a venire a visitare questa incredibile esposizione, un’occasione unica per farsi trascinare anche emotivamente dal percorso creato dal curatore Alvaro Blanco e che termina nella sala che ospita la ricostruzione dell’uomo del mistero, “vegliato” dal grande crocifisso ligneo della Chiesa di San Domenico. Un’esperienza immersiva da non perdere!” afferma Mauro Armelao, Sindaco di Chioggia. 

“Siamo davvero felici di essere stati accolti da questa meravigliosa città” afferma Francisco Moya, CEO di ArtiSplendore. “La mostra è davvero speciale: questo corpo iperrealistico non è mai stato realizzato; è la prima volta che si può vedere il volto di colui che ha lasciato la propria impronta sul lenzuolo. È un’esposizione unica, perché proprio le persone, attraverso le emozioni e i sentimenti che provano dinanzi alla scultura, dimostrano che è una rappresentazione completamente diversa dalle altre.”

«In quel corpo martoriato, in quel carico di sofferenza, vediamo rispecchiate le storie di tanti perseguitati del nostro tempo. Ma la misteriosa immagine della Sindone offre anche una luce di speranza, perché è icona del Sabato Santo e preludio di una vita nuova» afferma Andrea Tornielli, direttore editoriale dei media vaticani.

Vivere la mostra The Mystery Man è un’esperienza totalizzante, un’immersione all’interno della storia e del mistero. La Sindone è una reliquia intrisa di scienza, mistero e fede, a cui centinaia di persone nel corso dei secoli hanno cercato di dare una risposta. Ma dinanzi al corpo di The Mystery Man, le parole si fermano e gli occhi spalancano. Un’opera cruda e violenta che mostra il dolore senza veli. The Mystery Man risveglia il cuore, tocca l’anima e sfida la scienza.

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Cosa sono i cosiddetti «le marche de Vignon»?

Perché Gesù è rappresentato sempre allo stesso modo? Da dove vengono quei tratti così identificativi del suo volto? La mostra Mystery Man, sull’uomo della Sindone, fa luce su questo.

Nel corso della storia, i pittori hanno stabilito delle linee guida che ci permettono di identificare Gesù, ma da dove vengono? Da dove vengono? Qual è l’originale?

Dopo la scoperta del Mandylion a Edessa nell’anno 525, l’immagine di Gesù cambia radicalmente. Si diffonde e comincia ad essere rappresentato così come ci viene incontro.

Lunghi capelli scuri, barba con la riga in mezzo, cipiglio, sopracciglia inarcate, naso molto lungo, zigomi alti, due ciocche e asimmetria tra il lato destro e sinistro. E tutti corrispondono agli strani tratti del volto dell’uomo della Sindone.

Queste coincidenze sono chiamate “segni Vignon”.

Furono identificati all’inizio del XX secolo dal ricercatore francese Paul Vignon, che scoprì 15 segni corrispondenti su tutti i volti che erano stati fatti di Gesù Cristo nel corso della storia. Queste caratteristiche divennero note come i segni di Vignon.

Secondo Vignon, sono tutti partiti da un originale pittorico che aveva quei 15 segni e che è stato successivamente ripetuto nel tempo. Vale a dire: la Sindone.

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Perché la Sindone non viene esposta più spesso?

La Sindone è un oggetto di devozione che raramente viene esposto e, quando lo è, milioni di persone la venerano a Torino. Con un interesse così alto, perché la Sindone non viene esposta più spesso?

La mostra pubblica della Sindone è chiamata tecnicamente “ostensione”. Compilando informazioni su questo tessuto di lino molto ricercato, il sito web shroud.org risponde perché l’ostentazione sono così rare.

“Da quando è arrivata a Torino nel 1578, la Sindone è stata esposta solo poche volte ogni secolo. (…) La sicurezza è sempre un problema con la Sindone. Ad esempio, le autorità torinesi sono fermamente convinte che l’incendio della Cappella, del Duomo e del Palazzo Reale dell’aprile 1997 sia stato iniziato intenzionalmente da un piromane. Nel 1978, durante una mostra di 5 settimane, 3,5 milioni di visitatori vennero in città per vedere il tessuto. Organizzare questo tipo di eventi è sempre un problema”, precisano.

Ma forse il motivo principale per cui l’ostentazione sono così poco frequente è dovuto a, come segnalano in questo sito web specializzato, «esporre il tessuto all’aria inquinata e ai raggi ultravioletti durante una mostra può danneggiare il tessuto e anche l’immagine”.

«Sebbene la Sindone sia ora conservata in un contenitore appositamente progettato per proteggerla e preservarla, un’esposizione eccessiva potrebbe creare seri problemi di conservazione e preservazione a lungo termine», affermano.

La prossima ostensione è prevista per il 2025.

La mostra The Mystery Man raccoglie in un unico percorso le principali indagini sulla Sindone e culmina con il pezzo principale della mostra, una ricreazione iperrealista e volumetrica dell’uomo che era ricoperto dalla Sindone, che per molti è Gesù di Nazareth.